martedì 26 aprile 2011

C'è chi aspetta un segno e c'è chi sogna un regno...

Gerusalemme, nella mappa mosaicata di Madaba
Atti 1, 6-8

Essi dunque, riuniti, lo interrogano dicendo:
"Signore, è in questo tempo
che ristabilirai il regno per Israele"?

Ma Lui dice loro:
"Non vi serve conoscere tempi e momenti
su cui solo il Padre ha potere,
ma riceverete la forza dello Spirito Santo
che sta arrivando su di voi
e sarete miei testimoni in Gerusalemme
e in tutta la Giudea e Samaria
e fino al confine della terra.

Questi apostoli erano un po' tontoloni, come tanti di noi, me compreso.
Fanno la loro prima riunione, il loro primo consiglio pastorale, il loro primo sinodo, il loro primo convegno, il loro primo concilio, e dopo aver pregato, parlato, analizzato, discusso, approfondito, progettato, formulano il primo documento ecclesiale della  storia (abbastanza sintetico, ma dal titolo molto profondo):
LO HANNO CROCIFISSO E UCCISO, MA LUI E' RISORTO.
ADESSO IL MESSIA CREA IL NUOVO REGNO DI ISRAELE.



Che fatica per capire Gesù!
Pare di risentire i figli del tuono, il Giacomo e il Giovanni, con la loro mamma: 
"Di' che questi miei due figli siedano
uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno".
Oppure le discussioni animate dei due di Emmaus:
"Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele".
Per non parlare dell'interrogatorio con Ponzio Pilato ("Il mio Regno è una cosa dell'altro mondo, non è mica come i vostri regnucci terreni, è tutta un'altra storia..."): ma almeno il buon Ponzio era un sano pagano, e gli concediamo l'onore delle armi!


Stranamente Gesù, nella sua risposta, sembra dar ragione agli apostoli;
da loro un po' di corda, li lascia illudere ancora per qualche secondo, perchè dice che i tempi e i momenti opportuni sono decisioni che competono al Padre.
Solo che c'è un piccolo problema: il Padre non vuole in nessun modo "ristabilire il regno per Israele", cioè scacciare i Romani e rifondare uno Stato autonomo per la Nazione ebraica, "una d'armi, di lingua, d'altare, di memoria, di sangue e di cuor".
Pur avendo accompagnato Gesù per anni, ed averlo visto morto e risorto, questa mentalità è ancora ben radicata negli apostoli, che non hanno ancora capito la volontà del Padre, non hanno ancora contemplato il volto del Padre mostrato da Gesù.
Quanta differenza tra il tanto desiderato Regno di Israele dal Regno di Dio!
Quanta differenza tra i tanto desiderati Regni delle nostre teste (compresi certi modi di intendere l'instaurazione del Regnum Christi, della Cristianità, la versione cattolica del nazionalismo...) e la volontà di Dio!


Particolare della Tabula Peutingeriana, copia medievale di una mappa Romana
Ma Gesù ci marca stretti.
Ci dice che è una perdita di tempo sperare (e aspettare, e lavorare per costruire) la ricreazione di uno Stato Confessionale Perfetto, un territorio "dove scorre latte e miele", tutto nostro, non contaminato da estranei, governato dalla Legge e dal Culto. O nel piccolo, la creazione di una comunità o di una parrocchia perfetta...
Oddio, uno può anche desiderarlo e aspettarlo un Regno così, e c'è gente che lo aspetta da duemila anni... ma tanto non arriverà mai!


E' questo il Cristo Re che ho in testa?
Gesù ci smonta subito.
Non verrà fondato nessun Regno.
Non ci sarà nessun territorio da gestire.
C'è solo da tirarsi su le maniche
(la forza dello Spirito è data per essere usata!)
e TESTIMONIARE,
a Gerusalemme, in Giudea, in Samaria,
e in tutti i paesi che ci sono tra Gerusalemme e le estremità della terra
(vabbè, a quei tempi credevano che era un quadrato piano:
Gesù intendeva dire: in tutti i paesi del mondo).
Questa cosa che dice Gesù è sconvolgente, è dirompente:
questi apostoli con lo sguardo ancora centripeto,
tutti tesi a guardare nel proprio orticello,
vengono catapultati fuori da una parola centrifuga.


O è questo il Cristo Re che ho in testa?
Ci sarebbe molto da meditare su queste cose...
Lo Spirito Santo viene donato per testimoniare Gesù.
Per parlare di Lui.
Per mettere in pratica la Sua Parola.
Per diventare simili a Lui.
Gesù, in fondo, dice che in qualsiasi posto del mondo
è possibile "seminare il Regno".
Dice di andare dappertutto e fare come ha fatto Lui.
Fare dei segni.
Seminare speranza.
Essere chicco di sale.
Essere semi.
Le persone non hanno bisogno di regni.
Le persone hanno bisogno di segni.
Segni di rispetto, di amore gratuito, di perdono, di condivisione, di accoglienza, di gioia, di speranza.

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