domenica 15 maggio 2011

4x4=1

Atti degli Apostoli 2,43-47a
In ogni anima sorgeva timore,
accadevano molti prodigi
e segni attraverso gli apostoli.
Tutti i credenti stavano nello stesso posto
e avevano tutto in comune
vendevano le proprietà e i beni
e li dividevano tra tutti,
secondo il bisogno di ciascuno.
Ogni giorno frequentavano
assiduamente il tempio
spezzavano il pane in casa,
mangiavano con gioia e semplicità di cuore,
lodavano Dio
e avevano la stima di tutto il popolo.

Questi 4 versetti e mezzo "spiegano" il precedente versetto 42, quello che sinteticamente riassumeva le 4 cose che facevano i primi ebrei-cristiani (o giudeo-cristiani, secondo la definizione scientifica).

  • Didachè: scopriamo che l'insegnamento degli apostoli non è solo legato all'annuncio e alla spiegazione della Parola di Dio, ma assume le caratteristiche degli antichi "profeti", ben conosciuta al popolo di Israele; cioè non solo portano la Parola, ma fanno anche "segni e prodigi". Un insegnamento quindi che vede "parole e gesti intimamente connessi.
  • Koinonìa: scopriamo che la comunione non era solo un valore astratto, ma una cosa molto concreta; fatta di un luogo preciso di ritrovo, di terreni e soldi condivisi, di cibo condiviso. 
  • Spezzare il pane: mi dispiace per gli amanti degli edifici di culto e delle chiese (che sono una deformazione posteriore e costantiniana del cristianesimo), ma Gesù e gli Apostoli non hanno mai costruito chiese, cappelle, altari e affini. L'Eucarestia la si celebra in casa e non in chiesa, e dopo la messa si mangia pure insieme (non di solo Pane vive l'uomo...). 
  • Preghiere: anche qui qualcuno si scandalizzerà, ma i primi cristiani erano dei bravi ebrei, che andavano tutti i giorni a pregare e lodare Jahvè nel Tempio di Gerusalemme.
Ad essere sinceri, senza usare il senno di poi, si può tranquillamente osservare che non siamo di fronte alla fondazione di una nuova religione.
Siamo di fronte ad un gruppo di ebrei che vivono la propria fede con rinnovato slancio. Nell'accoglienza di Gesù come Messia e Signore, da lungo atteso.
E questo slancio rinnovato è fatto di preghiera comunitaria, di liturgia domestica, di condivisione e fraternità, di accoglienza e meditazione della Parola di Dio accompagnata dai segni degli apostoli.

Forse, dico forse, per un rinnovato slancio della nostra fede non occorre costruire chissà quali cattedrali o far apparire chissà quali madonne a megiugorie...
Forse basterebbe pregare un po' di più insieme, celebrare qualche eucarestia nell'intimità delle case, crescere un po' di più nella fraternità e nella condivisione...

E i successori degli apostoli (i vescovi, e i sacerdoti e diaconi che collaborano con loro) potrebbero portare più Parola e meno parole, e magari fare qualche segno e prodigio...

I primi giudeo-cristiani erano 4 gatti che facevano 4 cose in croce. Risultato? Una unità. 

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