venerdì 6 maggio 2011

Usti! L'era stenkàt zo e adess l'è amò che!

Duccio di Boninsegna – Discesa agli inferi (1310 ca.)
Atti degli Apostoli 2,22-24
"Uomini israeliti...
ascoltate queste parole...
Gesù di Nàzaret...
uomo accreditato da Dio presso di voi...
per mezzo di miracoli, prodigi e segni...
che Dio stesso fece tra voi...
per mezzo di lui...
come voi stessi sapete...
costui...
consegnato a voi...
secondo la prestabilita decisione e prescienza di Dio...
per mano di senza-legge...
inchiodato avete ucciso...
lo ha risuscitato Dio...
sciogliendolo dai lacci degli inferi...
perché non era possibile...
che questi lo tenessero prigioniero....

"Dio ha risuscitato Gesù": san Pietro voleva dire semplicemente questo, ma si lancia in una frase lunghissima, piena di subordinate, detta probabilmente tutta d'un fiato.
Non dice che Gesù è il Messia.
Non dice nemmeno che è Figlio di Dio.
Non chiede cioè un atto di fede in Gesù.
Dice solo che quell'UOMO, chiamato Gesù di Nazareth, quello che avete conosciuto, sentito e visto, che avete toccato, che avete inchiodato... e eliminato, ucciso, cancellato dalla faccia della terra e sprofondato negli inferi... è stato risuscitato da Dio.
Cioè Dio lo ha liberato dai lacci degli inferi e non è più nel regno dei morti, ma è tornato.
E' vivo e vegeto e pimpante.
Questa non è una verità da credere,
ma un fatto da accettare.
Cioè, non c'è niente da capire o da spiegare.
C'è solo da vedere, e al massimo esclamare:
"Usti! L'era stenkàt zo
e adess l'è amò che!"


Eh sì! Mi dispiace per voi... ma Dio è più forte!

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