sabato 7 maggio 2011

Una bella fiondata in mezzo alla fronte


Atti degli Apostoli 2,25-28
(e Salmo 16, 8-11)

Davide infatti dice di Lui:
Contemplavo sempre il Signore innanzi a me,
poiché egli sta alla mia destra, perché io non vacilli.
Per questo si rallegrò il mio cuore ed esultò la mia lingua,
e anche la mia carne riposerà nella speranza,
perché tu non abbandonerai la mia anima nell'Ade
né permetterai che il tuo Santo veda corruzione.
Mi hai mostrato strade di vita,mi colmerai di gioia con il tuo volto.


Ti ricordi di quel ragazzino con la fionda che ha steso il gigante Golia? Si chiamava Davidino... e ne ha fatta di strada!
Lo ritroviamo qui, nel primo discorso del primo papa, citato per secondo dopo Gioele.
La cosa bella, che a me mi piace molto, è che il san Pietro non utilizza argomenti scientifici o razionali per dimostrare la resurrezione di Gesù (una bella foto o un filmatino), cosa che ai grecofoni occidentali sarebbe piaciuta un sacco;
non utilizza nemmeno roboanti prove miracolistiche (tipo estrarre una sindone fresca di tomba), cosa che sarebbe stata assai gradita agli orientali semiti;
e neppure cita san Tommaso Dacquino (e nemmeno l'omonimo apostolo) o qualsivogli'altro teologo;
non si fa scudo nemmeno dicendo che la risposta 4729 del Catechismo di Sua Santità Pio Decimo va imparata a memoria.
Neh...
Pietro cita prima Gioele, e mò Davide.
Cioè dice che la resurrezione di Gesù è una Parola che si avvera.
Cioè che il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe, il Dio dei nostri padri è uno di parola.
E prima di credere e accogliere Gesù Cristo e la sua resurrezzione, occorre accogliere il Padre e la Sua Parola, detta attraverso Mosè e i Profeti, e pure i salmi.
Cosa dice Gesù redivivo ai due di Emmaus?
Cosa dice Gesù in Atti 1,16?
Gv 20,9?
Lc 24,44?

Le paroline di Davide, che Pietro usa, sono piccoli sassolini di fronte ai Giganti della Ragione, della Teologia, del Miracoloso... ma con un bel lancio pentecosteo li stende tutti, senza tanti giri di parole.
Per accogliere Gesù risorto non c'è bisogno di chissà quali titoli di studio o chissà quali approfondite ricerche teologiche.
Basta accoglierlo, fidandosi sulla Parola. Più semplice di così!
Ma forse è proprio qui la nostra fatica maggiore: siamo gente di poca fede... e la Parola di uno non ci basta come garanzia.

Nessun commento:

Posta un commento