mercoledì 18 maggio 2011

Bella roba, neh: tutti entrano... e io no!

Masolino da Panicale, "Guarigione dello storpio"
1426 - Cappella Brancacci, Firenze
Atti degli Apostoli 3,3-5


Pietro e Giovanni stanno per entrare nel tempio.
Lo zoppo vede Pietro e Giovanni.
Lo zoppo chiede di ricevere un'elemosina.
Pietro osserva con Giovanni lo zoppo.
Pietro dice: «Guarda verso di noi».
Lo zoppo li fissa.
Lo zoppo aspetta di ricevere qualcosa da loro. 


Cosa sta aspettando di ricevere questo zoppo?

Una elemosina.
Noi pensiamo subito ai soldi. Ovviamente, aveva bisogno anche di quelli. Dicono che si chiamino "bisogni primari".
Ma cosa desiderava veramente questo uomo, che fin dalla nascita faceva da zerbino alla porta Bella del Tempio?
Cosa poteva mai desiderare questo ebreo che vedeva tutti salire ed entrare nel Tempio, da anni, mentre lui ne era escluso?
Quale era il suo desiderio più profondo?


Certamente desiderava e aspettava di poter entrare nel Tempio.
Per pregare, lodare e incontrare Dio.


Qualche posts fa parlavamo del "popolo perverso". Pietro, nella festa di Shavuot, invitatava gli israeliti a salvare il salvabile nel popolo, definendolo


σκολιός (skoliòs)

E sapete come si dice in greco "zoppo"?

χωλός (kolòs)


Il popolo skoliòs-scoliotico, dalla schiena piegata, che non riesce più a guardare in alto.
L'uomo kolòs-claudicante, novello Giacobbe, che vede ma non può entrare.


Con questo gioco di parole, skoliòs/kolòs, viene indicata la condizione di un popolo/persona che ha bisogno di una riaggiustatina, di una nuova creazione, di una rinascita dall'alto.
Uno non si può raddrizzare la schiena o le gambe da sè stesso.
Ha bisogno di un nuovo "soffio di vita" creatore.


Questi racconto va letto nel contesto della festa di Shavuot e della effusione dello Spirito Santo, con la rinascita in esso.


La Legge di Mosè esclude scoliotici e sciancati (= peccatori).
Il dono dello Spirito fa rifiorire il deserto e riammette alla comunione con Dio chi ne era stato escluso.


Questo mendicante, questo zerbino del Tempio, questo condannato a stare sulla soglia, è l'uomo che chiede di poter entrare.


Dal Libro del Levitico, capitolo 21:
Nelle generazioni future nessun uomo della tua stirpe che abbia qualche deformità potrà accostarsi ad offrire il pane del suo Dio;
perché nessun uomo che abbia qualche deformità potrà accostarsi:
né un cieco né uno zoppo né uno sfregiato né un deforme,
né chi abbia una frattura al piede o alla mano,
né un gobbo né un nano né chi abbia una macchia nell'occhio
o la scabbia o piaghe purulente o i testicoli schiacciati.
Nessun uomo della stirpe del sacerdote Aronne con qualche deformità si accosterà per presentare i sacrifici consumati dal fuoco in onore del Signore.
Ha un difetto: non si accosti quindi per offrire il pane del suo Dio.
Potrà mangiare il pane del suo Dio, le cose sacrosante e le cose sante;
ma non potrà avvicinarsi al velo né accostarsi all'altare, perché ha una deformità.
Non dovrà profanare i miei luoghi santi,
perché io sono il Signore che li santifico»».


Mi 4,6 «In quel giorno - oracolo del Signore -
radunerò gli zoppi,
raccoglierò i dispersi
e coloro che ho trattato duramente.

Mi 4,7 Degli zoppi io farò un resto,
dei lontani una nazione forte».
E il Signore regnerà su di loro
sul monte Sion,
da allora e per sempre.


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