giovedì 12 maggio 2011

Brutta roba la SCOLIOSI!

Atti degli Apostoli 2,40


Testimoniò
con numerose altre parole
e li esortava dicendo:
«Salvate
da questa generazione perversa!».


Questo piccolo inciso, che conclude il primo discorso del primo papa nella prima pentecoste dopo la prima Pasqua, mi ha sempre incuriosito.
Soprattutto la seconda parte, con quel riferimento alla "generazione perversa".


  • Prima di tutto perchè Pietro, nel testo greco, dice "SALVATE" da questa generazione. In italiano le traduzioni aggiungono un VOI, ma di per sè nell'originale Pietro dice solo SALVATE: chi? Che cosa? Chi o che cosa io sono invitato a salvare?
  • Poi bisogna salvare "da questa GENERAZIONE": cosa vuol dire con GENERAZIONE? Il dizionario dice che può intendere: nascita, natività, quello che è stato generato, uomini della stessa stirpe, una famiglia, le diverse discendenze, i membri successivi di una genealogia; metaforicamente un gruppo di uomini molto simili in dotazioni, propositi, carattere; soprattutto in senso negativo, una nazione perversala moltitudine di tutti gli uomini vivi allo stesso tempo; un'età (cioè il tempo ordinariamente occupato da ogni generazione), un periodo di 30-33 anni. 
  • In terzo luogo mi son sempre chiesto cosa fosse questa "PERVERSIONE" che coinvolge tutta una generazione, pensando a chissà quale perversione di ordine morale...  Il dizionario dice che vuol dire: piegata, curva (è la stessa radice della SCOLIOSI, la malattia che colpisce la schiena); metaforicamente: perverso, cattivo, ingiusto, arcigno.
Non sono un grande esegeta, ma mi metto nei panni della gente normale che quel giorno ascoltava Pietro (è appurato che sulla piazza di Gerusalemme non fosse presente neppure un esegeta cristiano!).
Cosa han sentito le orecchie di quella gente, che era lì per festeggiare la Festa delle Settimane (Shavuot)???
Han sentito un fratello ebreo, con un terribile accento galilaico, citare profeti e salmi, affermare che un certo Gesù è stato crocifisso, è morto ed è stato sepolto, che Dio lo ha risuscitato dagli inferi e lo ha costituito Messia.
Han sentito una TESTIMONIANZA fatta da molta Parola e da molte parole, che si conclude (ed è tutta pervasa) con questo invito:
"SALVATE IL SALVABILE DI QUESTO NOSTRO POPOLO CON LA SCOLIOSI!"
Cioè...:
C'è urgente bisogno di salvare un popolo che ha la schiena piegata, un popolo che ha piegato la schiena, che non è più capace di stare diritto, ma se ne sta tutto ripiegato su se stesso.
Ecco allora che riaffiorano alla mente (per chi mastica un po' di Bibbia), le ultime parole dell'ultimo giorno di uno degli ultimi superstiti dell'Esodo, Mosè.
Mosè, che prima di morire sulle soglie della PROMESSA (Pietro nel suo discorso dice che adesso la PROMESSA è arrivata), invita il popolo "scoliotico" ad immergersi nel Giordano (figura del battesimo, nei Padri della Chiesa) per riemergere nella nuova terra.
E riascoltando questa TESTIMONIANZA di Mosè si capisce molto bene cosa è questa benedetta PERVERSIONE: respingere Dio, non ascoltarlo, non riconoscere la sua opera, disprezzarlo.
Il popolo scoliotico è quel popolo che non è più capace di stare a schiena dritta per vedere in faccia Dio che opera, che agisce.
Ecco, forse questo ci aiuta a capire cosa voleva dire Pietro con le sue numerose parole.


Il testamento di Mosè (Deuteronomio 32,1-47)
     1 «Udite, o cieli: io voglio parlare. 
             Ascolti la terra le parole della mia bocca!

2Scorra come pioggia la mia dottrina, 
stilli come rugiada il mio dire;
come pioggia leggera sul verde, 
come scroscio sull'erba.
3Voglio proclamare il nome del Signore:
magnificate il nostro Dio!
4Egli è la Roccia: perfette le sue opere, 
giustizia tutte le sue vie;
è un Dio fedele e senza malizia,
egli è giusto e retto.
5Prevaricano contro di lui: 
non sono suoi figli, per le loro macchie, 
generazione tortuosa e perversa.
6Così tu ripaghi il Signore, 
popolo stolto e privo di saggezza? 
Non è lui il padre che ti ha creato, 
che ti ha fatto e ti ha costituito? 
7Ricorda i giorni del tempo antico, 
medita gli anni lontani. 
Interroga tuo padre e te lo racconterà, 
i tuoi vecchi e te lo diranno.
8Quando l'Altissimo divideva le nazioni, 
quando separava i figli dell'uomo, 
egli stabilì i confini dei popoli 
secondo il numero dei figli d'Israele.
9Perché porzione del Signore è il suo popolo, 
Giacobbe sua parte di eredità.
10Egli lo trovò in una terra deserta, 
in una landa di ululati solitari. 
Lo circondò, lo allevò, 
lo custodì come la pupilla del suo occhio.
11Come un'aquila che veglia la sua nidiata, 
che vola sopra i suoi nati,
egli spiegò le ali e lo prese, 
lo sollevò sulle sue ali.
12Il Signore, lui solo lo ha guidato,
non c'era con lui alcun dio straniero.
13Lo fece salire sulle alture della terra 
e lo nutrì con i prodotti della campagna; 
gli fece succhiare miele dalla rupe 
e olio dalla roccia durissima,
14panna di mucca e latte di pecora 
insieme con grasso di agnelli, 
arieti di Basan e capri, 
fior di farina di frumento 
e sangue di uva, che bevevi spumeggiante.
15Iesurùn si è ingrassato e ha recalcitrato, 
- sì, ti sei ingrassato, impinguato, rimpinzato - 
e ha respinto il Dio che lo aveva fatto, 
ha disprezzato la Roccia, sua salvezza.

16Lo hanno fatto ingelosire con dèi stranieri
e provocato all'ira con abomini.
17Hanno sacrificato a dèmoni che non sono Dio, 
a dèi che non conoscevano, 
nuovi, venuti da poco, 
che i vostri padri non avevano temuto.
18La Roccia, che ti ha generato, tu hai trascurato; 
hai dimenticato il Dio che ti ha procreato!
19Ma il Signore ha visto e ha disdegnato
con ira i suoi figli e le sue figlie.
20Ha detto: «Io nasconderò loro il mio volto; 
vedrò quale sarà la loro fine. 
Sono una generazione perfida, 
sono figli infedeli.

21Mi resero geloso con ciò che non è Dio, 
mi irritarono con i loro idoli vani; 
io li renderò gelosi con uno che non è popolo, 
li irriterò con una nazione stolta.
22Un fuoco si è acceso nella mia collera
e brucerà fino alla profondità degl'inferi; 
divorerà la terra e il suo prodotto 
e incendierà le radici dei monti.
23Accumulerò sopra di loro i malanni; 
le mie frecce esaurirò contro di loro.
24Saranno estenuati dalla fame, 
divorati dalla febbre e da peste dolorosa.
Il dente delle belve manderò contro di loro, 
con il veleno dei rettili che strisciano nella polvere.
25Di fuori la spada li priverà dei figli, 
dentro le case li ucciderà lo spavento. 
Periranno insieme il giovane e la vergine,
il lattante e l'uomo canuto.
26Io ho detto: Li voglio disperdere, 
cancellarne tra gli uomini il ricordo,
27se non temessi l'arroganza del nemico.
Non si ingannino i loro avversari; 
non dicano: La nostra mano ha vinto, 
non è il Signore che ha operato tutto questo!
28Sono un popolo insensato 
e in essi non c'è intelligenza:
29se fossero saggi, capirebbero, 
rifletterebbero sulla loro fine.
30Come può un uomo solo inseguirne mille
o due soli metterne in fuga diecimila? 
Non è forse perché la loro Roccia li ha venduti, 
il Signore li ha consegnati?
31Perché la loro roccia non è come la nostra 
e i nostri nemici ne sono giudici.
32La loro vite è dal ceppo di Sòdoma, 
dalle piantagioni di Gomorra. 
La loro uva è velenosa, 
ha grappoli amari.
33Tossico di serpenti è il loro vino, 
micidiale veleno di vipere.
34Non è questo nascosto presso di me, 
sigillato nei miei forzieri?
35Mia sarà la vendetta e il castigo, 
quando vacillerà il loro piede! 
Sì, vicino è il giorno della loro rovina 
e il loro destino si affretta a venire».
36Perché il Signore farà giustizia al suo popolo 
e dei suoi servi avrà compassione; 
quando vedrà che ogni forza è svanita
e non è rimasto né schiavo né libero.
37Allora dirà: «Dove sono i loro dèi, 
la roccia in cui cercavano rifugio,
38quelli che mangiavano il grasso dei loro sacrifici, 
che bevevano il vino delle loro libagioni?
Sorgano ora e vi soccorrano, 
siano il riparo per voi!
39Ora vedete che io, io lo sono 
e nessun altro è dio accanto a me. 
Sono io che do la morte e faccio vivere; 
io percuoto e io guarisco, 
e nessuno può liberare dalla mia mano.
40Alzo la mano verso il cielo 
e dico: Per la mia vita, per sempre:
41quando avrò affilato la folgore della mia spada 
e la mia mano inizierà il giudizio, 
farò vendetta dei miei avversari, 
ripagherò i miei nemici.
42Inebrierò di sangue le mie frecce, 
si pascerà di carne la mia spada, 
del sangue dei cadaveri e dei prigionieri,
delle teste dei condottieri nemici!».
43Esultate, o nazioni, per il suo popolo, 
perché egli vendicherà il sangue dei suoi servi; 
volgerà la vendetta contro i suoi avversari 
e purificherà la sua terra e il suo popolo».

44Mosè venne con Giosuè, figlio di Nun, e pronunciò agli orecchi del popolo tutte le parole di questo cantico.
45Quando Mosè ebbe finito di pronunciare tutte queste parole davanti a tutto Israele, disse loro: 46«Ponete nella vostra mente TUTTE LE  PAROLE che io oggi uso come TESTIMONIANZA contro di voi. Le prescriverete ai vostri figli, perché cerchino di eseguire tutte le parole di questa legge. 47Essa infatti non è una parola senza valore per voi; anzi è la vostra vita. Per questa parola passerete lunghi giorni nel paese in cui state per entrare per prenderne possesso, attraversando il Giordano».

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